PARCO ARCHEOLOGICO DI PRANU MUTTEDDU
Il parco si trova nel comune di Goni ed è uno dei siti più suggestivi della Sardegna, noto sopratutto per l’ altissima concentrazione di menhir, circa sessanta:
si tratta di lastroni di grosse dimensioni infissi verticalmente nel terreno, isolati, in coppia o a filari. Si pensa rappresentassero figure maschili e femminili o che servissero da rifugio per l’anima dei defunti. L’area era utilizzata sopratutto per le sepolture, formate da cerchi concentrici di pietre d’arenaria locale e una cella funebre al centro di forma circolare o allungata che conteneva uno o più defunti accompagnati dal corredo: collane, punte di freccia e armi che hanno permesso di datare il complesso archeologico al Neolitico tra il 3200- 2600 a.C.
Sul roccione Genna Accas sorgono le piccole tombe di età precedente chiamate domus de janas (case delle fate), che testimoniano il carattere sacro della zona risaòente ad epoche remote. I monumenti sorgono in una zona ricoperta di querce secolari e macchia mediterranea, che rendono unico lo scenario naturale di Pranu Mutteddu. A Goni è possibile inoltre visitare un nuraghe monotorre, collocato su un altopiano che domina la valle sottostante.
L’ingresso è a pagamento con possibilità di visita guidata. Per raggiungere Pranu Mutteddu si percorre la SS131 da Cagliari e si svolta per Senorbì; si svolta poi a destra sulla SS128, si attraversa Senorbì e si prosegue sulla SP 23 fino a destinazione.
LE GROTTE DI SADALI
Le grotte Is Janas di Sadali sono un’attrazione naturalistica unica nel suo genere, poichè si sviluppano come un lungo corridoio di 280 metri, in cui si susseguono ambienti diversi e particolarmente suggestivi. Secondo una leggenda pare che queste grotte fossero abitate da tre fate-streghe, punite per aver aggredito e ucciso un frate: il religioso le aveva infatti rimproverate per non aver rispettato i precetti della Quaresima; quindi vennero pietrificate e sono ancora visibili in una delle sale interne.
Sorgono su un territorio calcareo di origine giurassica che, in seguito a fenomeni erosivi, è stato modellato con gole, doline e numerose cavità.
L’ingresso rettangolare è immerso in un rigoglioso bosco di lecci e immette nella cosidetta “Sala Vestibolo”, un ambiente che mostra colate parietali e grosse stalattiti ricoperte da una patina di colore verde. Il secondo ambiente è “S’omu de Is Janas”, che offre uno spettacolo incredibile di stalattiti pendenti dal soffitto e colonne che secondo la leggenda, rappresenterebbero le tre fate pietrificate. Proseguendo lungo il percorso si arriva a “Su Mulinu”, caratterizzato dalla presenza di un’ imponente stalagmite di 50 metri, che ricorda la forma di una Madonna con Bambino. “Su Longu” è invece il corridoio successivo, dove alcune colonnine si specchiano su un laghetto; da qui ci si abbassa all’altezza del “Ponte”, un’originale lama rocciosa di grande bellezza, per arrivare all’ultimo ambiente chiamato “Sala del Guano” popolato da una colonia di pipistrelli, un habitat ideale per gli animali che vivono nella grotta, tra cui coleotteri, anfibi e farfalle notturne.
L’ingresso è a pagamento con visita guidata. Si arriva da Cagliari percorrendo la SS131, si svolta per Laconi e Villanovatulo e ci si immette poi sulla SP 198 per Sadali; da qui si seguono le indicazioni per le grotte.
TORRE DELLE STELLE
Il villaggio è affacciato sul golfo degli Angeli, nel sud Sardegna nella strada per Villasimius, creato negli anni ’70 su un promontorio dove svetta la torre del finocchio (detta appunto torre delle stelle), con due incantevoli spiagge e una cala scogliosa dal mare cristallino.
Le spiagge, Cann’e Sisa e Genn’e Mari, sono orientate in maniera opposta. La prima verso ovest, cioè verso Cagliari, mentra Genn’e Mari è orientata verso est. Il fondale basso è adatto per i più piccoli, mentre la trasparenza dell’acqua è un richiamo irresistibile per gli appassionati diving. Negli anni ’50 le due spiegge erano collegata da una lunghissima lingua di sabbia. La cala scogliosa, detta Cala Delfino, è accessibile anche via terra, tramite scale ripide ma non difficili da percorrere.
LO SCOGLIO DI PEPPINO
La spiaggia dello scoglio di Peppino è molto conosciuta e si trova tra Costa Rei e la spiaggia di Santa Giusta. La spiaggia è stretta, formata da sabbia dorata e granulosa e circondata da una vegetazione lussureggiante, formata da macchia mediterranea e ginepri rossi. Il mare è azzurro, limpido e dal fondale basso, ideale per la balneazione dei più piccoli.
La caratteristica principale è lo scoglio che si allunga verso il mare e forma tutto intorno secche e insenature, con piscine naturali d’acqua marina molto seuggestive. Si tratta di un granito bianco dalla forma a balena, lungo circa 30 metri raggiungibile a piedi grazie al fondale basso e dal quale si può ammirare uno splendido panorama. D’estate è molto frequentata e sono presenti chioschi, bar e servizi. E’ possibile praticare wind surf e affittare canoe e pedalò.
Si raggiunge grazie alla SP18 per Costa Rei, si supera il camping di Sant’Elmo Beach e al bivio si svolta a destra in direzione del campeggio Capo Ferrato; si risvolta a destra e si parcheggia a ridosso dell’arenile: sulla destra appare lo scoglio che si raggiunge in 10 minuti.